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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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Paolo Dean

Dare soluzioni ai problemi del settore privato, snellire la macchina burocratica della pubblica amministrazione e accentuarne la sussidiarietà; supportare la rete associativa del Terzo Settore. In questi ambiti Paolo Dean, candidato nella circoscrizione di Udine per il Patto per l’Autonomia, vuole portare il proprio impegno politico. In questi ambiti infatti ha costruito negli anni le proprie competenze e preso contatto con le principali problematiche.

La sua più che trentennale carriera di quadro direttivo bancario nella zona di Cervignano del Friuli, lo ha pienamente inserito nel tessuto economico locale, portandolo ad avere contatti quotidiani con imprenditori, aziende, cittadini lavoratori e lavoratrici, a comprenderne le necessità e trovare le soluzioni. Ecco che le leggi regionali di settore possono essere un aiuto determinante in questo processo.

In ambito bancario vanta inoltre un’esperienza pluriennale di dirigente sindacale provinciale all’interno del sindacato F.A.B.I. (Federazione Autonoma Bancari Italiani), a fianco dei lavoratori del settore.

Paolo Dean vuole, però, anche mettere a disposizione di Massimo Moretuzzo, la sua lunga e ampia esperienza amministrativa, formatasi rivestendo i ruoli di sindaco di Fiumicello dal 1999 al 2009.  Dean è stato componente del direttivo e vice presidente A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) del Friuli-Venezia Giulia e consigliere nazionale A.N.C.I. Qui, componente di varie commissioni regionali e nazionali su settore finanza pubblica locale, ordinamento istituzionale, personale, politiche giovanili, tecnologie informatiche enti locali.

Per Dean, fare il sindaco di una comunità concede di conoscere la macchina burocratica, che necessita di una revisione complessiva per permettere ai sindaci di oggi di dare risposte ai cittadini, nel principio di sussidiarietà delle funzioni attribuite, che spesso viene dimenticato da coloro che sono chiamati a guidare la Regione.

Il terzo, ma non meno importante ambito di impegno, è quello nel mondo del volontariato e della promozione sociale. “La recente riforma del Terzo Settore - ritiene Dean - deve essere accompagnata nella nostra Regione con provvedimenti a supporto del tessuto associativo, un patrimonio sociale che deve essere un faro per la politica regionale, in una società regionale che invecchia, in cui aumenta la povertà delle famiglie e la solitudine delle persone anziane: “Ho dato la mia disponibilità a portare in Regione le richieste di attenzione che vengono da questo mondo”, frutto anche dell’esperienza maturata, dal 2016 ad oggi, quale Presidente di AUSER Insieme Bassa Friulana APS e componente degli organi territoriali, regionali e nazionali dell’associazione.

Per sviluppare questi propositi Paolo Dean ha riconosciuto nel Patto per l’Autonomia il contenitore adatto per il suo impegno e in Massimo Moretuzzo il naturale interprete di questa politica, per la sua determinazione nel voler sfruttare pienamente la Specialità della nostra Regione, strumento che ci può permettere di anticipare azioni politiche ed amministrative rispetto alle altre Regioni. Questi impegni, uniti all'arricchimento dei progetti e delle idee che verranno da tutta la coalizione di centro sinistra vogliono costituire una valida alternativa all'amministrazione regionale uscente.

Regionali2023

Maria Masau Dan

Cultura, sanità, ambiente, lavoro. Sono questi i temi che intende portare avanti Maria Masau Dan, candidata con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Gorizia.

Una regione sana, pulita e che garantisca l’occupazione, con una particolare attenzione delle politiche culturali, che comportano e provocano un cambiamento di mentalità anche negli altri settori. Sono questi gli obiettivi che ha portato Maria Masau Dan a candidarsi con il Patto per l’Autonomia. 71 anni, di Gradisca d’Isonzo, sposata e madre di una figlia, Masau Dan si è laureata in Lettere Moderne e specializzata in storia dell’arte, operando per oltre trentacinque anni nel settore dei musei e dei beni culturali del Friuli-Venezia Giulia, assumendo la direzione della Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, dei Musei provinciali di Gorizia per passare poi al Comune di Trieste, dove, dal 1992 al 2015 ha ricoperto il ruolo di direttrice del Civico Museo Revoltella-Galleria d’arte moderna, e, dal 2012 al 2015, anche dei Civici Musei di storia ed arte.

Una lunga carriera che, passando anche dalla conservazione di Villa Manin e direzione del Centro Regionale di Catalogazione, è terminata con il coordinamento per la realizzazione del Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata. Un’esperienza, quella di Masau Dan, che conta un centinaio di mostre e di pubblicazioni, numerosi restauri, attività didattiche e manifestazioni culturali. Dal 2016 è in pensione, ma svolge ancora diverse attività di ricerca e di didattica come docente di storia dell’arte nelle Università della Terza età di Gorizia, Monfalcone, Cormons-Gradisca e Grado. Maria Masau Dan si è avvicinata alla politica con le liste civiche di orientamento progressista, in totale indipendenza dai partiti.

“Dal 1995 al 1999 sono stata consigliere comunale a Gradisca d’Isonzo e, dal 1997 al 1999, sono stata chiamata dal presidente Giorgio Brandolin a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura della Provincia di Gorizia. Nell’ultimo decennio ho partecipato alle elezioni comunali di Gradisca d’Isonzo candidandomi con la lista dei Cittadini”. Oggi è candidata con la lista del Patto per l’Autonomia, una candidatura motivata dalla condivisione del programma e delle persone che lo portano avanti: “Mi riconosco pienamente nella proposta politica portata avanti da Massimo Moretuzzo, in cui vedo quel radicamento nel territorio che sento anche in me, unito a una grande volontà di rinnovare il sistema di governo secondo logiche nuove e trasparenti”.

Quanto ai temi che riconosce come prioritari, ovvero, la sanità, l’ambiente e il lavoro, Masau Dan è convinta che si debbano affrontare, però, anche con l’ottica di una sfida culturale, “perché senza una vasta azione di educazione della popolazione alla fiducia nella scienza e al rispetto delle competenze, nessuna riforma potrà dare esiti duraturi. La mia idea di cultura è molto diversa da quella politica “dell’effimero” legata quasi solo agli “eventi” che viene portata avanti da tutti coloro che amministrano questo settore – precisa - Fare cultura significa non imporre i propri contenuti, e riservarli a un’élite, ma mettere a disposizione di tutti, in particolare dei soggetti meno attrezzati, i mezzi per capire il mondo in cui viviamo. Penso a una regione profondamente rinnovata anche dal punto di vista culturale – conclude - con un’attenzione maggiore per le istituzioni e per una più ampia diffusione della cultura in tutte le fasce della popolazione”.

Regionali2023

Denis Baron

Welfare, energia e ambiente (soprattutto la montagna) e enti locali. Sono le tre tematiche politiche su cui Denis Baron vuole spendere il proprio impegno nel Patto per l’Autonomia, candidandosi per il consiglio regionale nella circoscrizione di Tolmezzo.

L’impegno politico di Denis Baron nasce dalle proprie origini, dalla propria formazione e dal proprio impegno in ambito sociale. Nato in Carnia nel 1979 e cresciuto a Salino di Paularo, dal 2011 vive a Colloredo di Monte Albano con la moglie Sara ed i figli Davide e Tommaso. Laureato in storia contemporanea nel 2003, ha realizzato diversi studi sulla vita sociale e politica friulana (in collaborazione con vari enti culturali dentro e fuori regione), con particolare attenzione alle vicende delle comunità alpine nella prima metà del ‘900. Da anni, in Alto Friuli ed in altre zone della regione, è tra i promotori di convegni ed iniziative culturali a tema storico o di riflessione su alcune questioni cruciali per il presente e per il futuro della montagna.

Tuttavia non è in questo indirizzo accademico che Denis Baron ha trovato la propria crescita professionale, ma nel terzo settore. Infatti, fin da giovane risulta impegnato nel volontariato e crescendo è divenuto sempre più sensibile alle tematiche sociali, tanto da voler dedicare il proprio spazio lavorativo a tempo pieno in questo campo. “Da quasi vent’anni opero nel mondo della cooperazione sociale – ricoprendo ruoli dirigenziali – e degli enti del terzo settore tra la Carnia e Udine, per lungo tempo nei servizi rivolti alle persone diversamente abili, mentre più recentemente nella grave marginalità adulta” presso la Casa dell’Immacolata di don Emilio de Roja.    

Le esperienze professionali e di volontariato in ambito sociale e quelle di ricerca e di produzione culturale, gli hanno permesso di approfondire la conoscenza del territorio. La capacità di analisi del contesto socio-culturale unita all’esperienza che deriva dal contatto diretto con le difficoltà delle persone e le carenze del sistema in ambito di assistenza sociale, assai più gravi nelle vallate montane, gli hanno consentito di crearsi una quadro reale della situazione territoriale e delle sue esigenze.

Da qui nasce questa per lui nuova forma di impegno, sviluppato nel solco delle pratiche di solidarietà delle comunità montane  e ravvisando l’esigenza della partecipazione dei territori nelle scelte che li riguardano. L’orizzonte è quello di mettersi al servizio del territorio “nella speranza – afferma Baron - di contribuire ad una nuova politica regionale per la montagna. Una politica che sia capace di una visione di sistema, che abbia il coraggio e l’onestà intellettuale di affrontare le difficili sfide dei nostri tempi – globali (ad esempio l’ambiente e la transizione energetica) e locali (ad esempio lo spopolamento e l’impoverimento dei servizi) con logiche progettuali e di prossimità.”.

Questo impegno politico si concretizza nel sostegno a Massimo Moretuzzo per la presidenza regionale, candidandosi alle elezioni del consiglio regionale con la lista del Patto: “Il Patto per l’autonomia credo abbia rappresentato la proposta politica che in questi 5 anni ha avuto la capacità di dirigersi – entro una matura visione progressista – nella direzione sopra esposta, mostrando un’alta attenzione verso la montagna, nonché esprimendo la necessità di una appartenenza identitaria consapevole della propria costante ri/costruzione e prospettiva inclusiva”.

Regionali2023

Enrico Bullian

La sanità come bene comune, una mobilità intelligente e la valorizzazione dei paesaggi. Sono queste le priorità per Enrico Bullian, candidato del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Gorizia

Una sanità come diritto universale, una mobilità sostenibile e la conservazione dei nostri paesaggi. Sono questi i temi cardine di Enrico Bullian, candidato della lista del Patto per l’Autonomia per la circoscrizione di Gorizia. Trentanove anni, di San Canzian d’Isonzo, dal 2014 Bullian è primo cittadino di Turriaco, dopo aver maturato una lunga esperienza amministrativa, prima come consigliere comunale nel suo comune d’origine e poi come consigliere provinciale a Gorizia, nonché componente della Commissione regionale amianto, date le sue competenze in materia di amianto e sicurezza sul lavoro, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Scienze umanistiche all’Università di Trieste su questi temi, con approfondimenti sul cantiere navale di Monfalcone. Attualmente lavora nell’ambito della cooperazione di consumo. “Considero, tra i temi prioritari, quello di una sanità da gestire come diritto universale di ognuno e come ricerca del benessere della società – afferma - con un’attenzione rivolta a tutte le componenti della popolazione, dai giovani agli anziani, dai migranti alle persone portatrici di disabilità” e con uno sguardo rivolto alle pari opportunità  di genere. Da pubblico amministratore, Bullian dedica particolare attenzione anche alla mobilità, da sempre collegata al benessere dell’ambiente, auspicando quella che lui stesso definisce una “mobilità intelligente che rivoluzioni il Trasporto Pubblico Locale al fine di ridurre l’impatto antropico degli spostamenti e di una mobilità sostenibile da estendere, come abbiamo fatto con la rete delle “Ciclabili dei Cantautori” a Turriaco”. A questo tema si collega la conservazione e la valorizzazione dei paesaggi straordinari del Friuli-Venezia Giulia. “Sarò particolarmente attivo per la tutela dei paesaggi dove vivo più direttamente, nella Bisiacaria – con il Carso, il tratto del Basso Isonzo e della Foce, il Litorale, nella zona del Collio e a Grado”. La candidatura di Enrico Bullian è dettata dalla ricerca dello spirito e dell’approccio civico di una lista, qualità che ha trovato e condiviso all’interno del Patto per l’Autonomia, “assieme - aggiunge - alla competenza e alle capacità di affrontare le vere questioni della vita quotidiana, con una certa trasversalità che ci porterà a rappresentare le aree moderate e progressiste del nostro territorio, grazie anche alla rete di soggetti civici che abbiamo costruito e che consolideremo. Lavoriamo affinché venga eletto un nostro consigliere regionale anche nella Circoscrizione di Gorizia”. E’ un sostegno convinto quello di Bullian alla candidatura a Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia di Massimo Moretuzzo: “Rappresenta una figura innovativa e pragmatica, in discontinuità con il passato, che meglio incarna i nostri valori e idee e il nostro modo di fare gli amministratori pubblici a servizio della cittadinanza: sobrietà, approccio diretto, serietà, concretezza”.

Regionali2023

Corinna Mestroni

Una regione inclusiva, giusta, ecosostenibile e innovativa. E’ la visione  di Corinna Mestroni,  candidata con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine.

Inclusione, giustizia e uno sguardo proiettato al futuro, ma nell’ottica della sostenibilità. Sono i temi al centro dell’impegno di Corinna Mestroni, candidata con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine. 45 anni, di Rive D’Arcano e madre di due ragazze, Mestroni è impiegata regionale e già impegnata in politica come consigliera comunale con deleghe alle Pari opportunità del Comune di Rive d’Arcano, nonché presidente del Centro Risorsa Donna  e del Centro Risorsa Giovani. Si distingue per una forte sensibilità al sociale e al territorio: “Il legame con la mia terra e il mio percorso di consapevolezza sociale e politica parte fin dalla mia formazione, sono un’analista contabile laureata in Scienze Politiche e negli anni ho scritto alcune pubblicazioni sull’emigrazione friulana nel mondo. Ho fatto parte di molte associazioni del territorio, culturali e sociali, come volontaria”. L’esperienza di amministratrice locale, invece, parte 9 anni fa come assessora comunale a Rive D’Arcano con deleghe all’istruzione, politiche per la famiglia, pari opportunità, politiche internazionali e amministrazione trasparente. Dal 2019 Mestroni è anche la referente del Patto per l’Autonomia della Comunità di Rive d’Arcano. “Mi sono avvicinata al Patto fin da subito, sposando il suo modo di fare politica. Ritengo sia fondamentale restituire alle comunità locali la possibilità di discutere e confrontarsi sulle questioni che decideranno del loro futuro e questo su ogni tematica, e poi riportarlo in Regione come pianificazione e programmazione condivisa e votata all’ascolto dei reali bisogni del territorio. Il Patto, poi, valorizza le persone, promuovendo un lavoro di squadra, alla guida di Massimo Moretuzzo, la persona giusta per innovare e portare il Friuli-Venezia Giulia nell’Europa del futuro”. Tra i temi prioritari di Corinna Mestroni c’è l’inclusione come uno dei  fondamenti della comunità regionale. “Fondamentale – spiega - è ridare dignità alle persone e prevedere una reale inclusione dei soggetti fragili e i nuovi fragili, come ormai devono essere considerati i giovani e le donne. Le politiche devono essere più realistiche e votate all’ascolto, valorizzando le diversità La rete – aggiunge - è fondamentale, tra enti locali, sanitari e volontariato: l’associazionismo del terzo settore, spesso abbandonato a sé stesso, non deve essere l’unico a sopperire a carenze strutturali di un sistema che si allontana dai bisogni concreti ed è pensato solo alla centralizzazione e all’abbattimento dei costi”. Una regione inclusiva, secondo Mestroni, deve essere anche una regione “giusta” che ripensi alle politiche per il ripristino della cittadinanza attiva, tramite l’ascolto del cittadino, la partecipazione e la condivisione. “No” ai bonus a pioggia, “sì” agli aiuti che provengono da chiare pianificazioni e programmazioni mirate, su base pluriennale e in un’ottica di sviluppo continuo”. Infine, la visione di Mestroni è quella di una regione ecosostenibile e innovativa, “è la base dell’economia circolare: gestione virtuosa dei rifiuti, ricorso alle fonti rinnovabili, con una mobilità sostenibile e il reimpiego delle risorse materiali ed energetiche utilizzate”. Ma la sostenibilità passa anche dalla salvaguardia delle micro imprese, che necessitano di una diversa politica di sviluppo, mentre l’innovazione deve guardare ai giovani, proponendo politiche attive di reale incontro tra imprese ed enti formativi, di tutti i gradi, compresa anche l’alta professionalità.

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