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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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Eros Gino Simoni

Eros Gino Simoni è un giovane studente, già impegnato in politica, che ha raccolto la sfida lanciata da Massimo Moretuzzo, candidandosi nelle file del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Gorizia, con la volontà di creare un canale di comunicazione tra mondo giovanile ed istituzioni.

Eros Gino Simoni, un ragazzo di 21 anni nato e cresciuto a Cormons, è uno studente in Banca e Finanza all’Università degli Studi di Udine che sta per conseguire la laurea con una tesi sulla Compagnia delle Indie analizzata con un approccio economico-finanziario. È attivo anche nel mondo sportivo come arbitro di pallacanestro dal 2015, con la facoltà di esercitare sino alla serie D.

Nonostante la giovane età ha già delle esperienze politiche. Nel 2022 si è candidato con la lista civica Nuova Cormons ed è risultato tra gli eletti del Consiglio Comunale. “Questa formazione politica in sé ritrova quel senso civico di giovani che vogliono mettersi a disposizione della comunità tutta ma, in particolare, del mondo giovanile che nella politica trova poca espressione e poco riconoscimento.”.

Vuole mettere la propria candidatura a servizio di tre categorie sociali particolari a cui si riferisce principalmente la sua politica e che sono i giovani, i lavoratori e gli anziani: “queste tre categorie sono quelle che sono rimaste inascoltate di più dalla politica regionale negli ultimi cinque anni”.

I temi che vuole portare avanti sono i diritti centrali nella vita dei giovani come il diritto allo sport e il diritto alla socialità. Per Simoni “si deve affrontare fin da subito il tema della denatalità attivando politiche durature di incentivazione, fondamentali al fine di garantire alle coppie maggiore stabilità, autorealizzazione di entrambi i componenti e una vita di coppia adeguata.”

Riguardo alle tematiche sul lavoro, afferma: “Ai lavoratori mi rivolgo dicendo che siamo stufi di sentire giorno per giorno persone che perdono la vita sul proprio posto di lavoro: legiferare normative più stringenti e applicarle nel modo corretto è una delle strade maestre per affrontare questo problema. Quindi sicurezza del posto di lavoro ma anche sicurezza nel posto di lavoro”.

Seguono le politiche sociali per la terza età: “Per gli anziani occorre attivare politiche di pensionamento attivo, affinché ciò aumenti la felicità degli stessi oltre che una maggiore produttività delle imprese e un trasferimento delle conoscenze tra generazioni. Infine, una sanità pubblica che funzioni e che riesca a garantire cure adeguate e in tempi brevi non solo a loro ma a tutta la comunità”.

Per Eros Simoni, “Massimo Moretuzzo è la persona giusta per guidare questa Regione visto che vuole cercare di farlo con il suo spirito coraggioso ma allo stesso tempo attraverso l’ascolto, perché le persone vanno ascoltate e devono poter esprimere le proprie esigenze alla classe politica. Questo Massimo Moretuzzo lo sa ed è anche attraverso la mia candidatura che ha voluto trovare un canale diretto tra mondo della politica e mondo giovanile, un mondo magari non ancora sufficientemente maturo però pieno di energia e di idee con visioni alternative del Friuli-Venezia Giulia del domani”.

Regionali2023

Aura Zanier

Aura Zanier ha scelto di sostenere con la propria candidatura Massimo Moretuzzo, per portare in politica la sua esperienza nel settore culturale e all'attenzione della politica le dinamiche delle aree interne, delle comunità che abitano in abito montano e periferico.

27 anni, cresciuta in Carnia, tra Tolmezzo e Socchieve, Aura Zanier si è laureata a Trieste in Studi Umanistici nel 2017, frequentando poi un master a Bologna in Imprenditoria dello Spettacolo. Attualmente vive e lavora a Trieste come operatrice culturale nel settore dello spettacolo dal vivo e parallelamente è impegnata nel territorio della Carnia, essendo dal 2020 Presidente del Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo ODV e organizzando a Socchieve eventi e iniziative culturali di vario genere. È socia fondatrice e rappresentante regionale di RIFAI, rete nazionale dei giovani facilitatori delle aree interne.

“Ho scelto di candidarmi con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Tolmezzo per portare in politica la mia esperienza nel settore culturale, sia in ambito cittadino che montano. Voglio portare all'attenzione della politica le dinamiche delle aree interne, dei paesini della montagna friulana e delle comunità che ci abitano” sostiene.

In particolare, per quanto riguarda le comunità e le aree marginali (dalle montagne alle periferie) “è importante studiare forme di comunicazione adeguate per proporre alle pubbliche amministrazioni le istanze delle persone che vivono e lavorano all’interno delle aree marginali. Bisogna investire in nuove forme di relazioni sociali  -aggiunge - ridando valore al concetto di comunità, per creare territori coesi, inclusivi e partecipati”. Zanier è convinta che vada incentivata la volontà dei giovani di creare, attraverso linguaggi culturali, momenti di aggregazione che sviluppino le comunità locali e che spingano i centri a scoprire le periferie.

Un altro tema sui vuole impegnarsi riguarda il lavoro giovanile nel settore cultura: “Mi piacerebbe diffondere l’innovazione e la possibilità di fare impresa nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, possibile nelle aree interne alla pari delle grandi città. Per evitare l’abbandono dei giovani delle aree marginali – spiega - è necessario offrire loro un adeguato orientamento alla scelta dei percorsi formativi, connessi alle possibilità offerte dai luoghi di residenza anche in questo settore”. Per Zanier è urgente realizzare sistemi locali di orientamento finalizzati alla permanenza e al radicamento delle giovani generazioni, creando occasioni di scambio fra giovani di diversi contesti, offrendo loro la possibilità di conoscere casi di successo e poterli replicare. “Questo  precisa - può essere un antidoto alla rassegnazione dei giovani, spesso costretti ad abbandonare i loro piccoli comuni perché non trovano una risposta occupazionale soddisfacente.”.

Anche il mondo dell’associazionismo e welfare di prossimità attende, per Zanier politiche efficienti  nelle aree marginali, da mettere in moto usando tutte le potenzialità del terzo settore, anche utilizzando gli spazi vuoti o in disuso e trasformandoli nei “luoghi delle possibilità”. I finanziamenti – conclude - andrebbero mirati ai bisogni dei territori, evitando la "corsa all'oro" e lo snaturamento delle attività no profit. Vanno, inoltre, potenziati i centri di sostegno psicologico e i consultori per l'assistenza alle persone in difficoltà, facendo in modo che queste si sentano ascoltate”.

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Roberta Nunin

Ambiente, lavoro e servizi. Così Roberta Nunin si presenta nelle circoscrizioni di Udine e Trieste nella lista del Patto per l’Autonomia.

Roberta Nunin è nata nel 1965 a Udine, dove vive con il figlio, studente universitario, dal 1996, dopo che si è trasferita da Manzano. Si è laureata a Padova in Giurisprudenza nel 1990 per poi conseguire nel 1996 la specializzazione in Diritto del lavoro. Attualmente è professoressa Ordinaria di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Trieste e titolare, nel Dipartimento IUSLIT dell’Università di Trieste, Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, dei corsi di Diritto del Lavoro e Diritto del lavoro dell’Unione europea. È componente del Collegio dei docenti della Scuola di dottorato interateneo in Dritto per l’innovazione dello spazio giuridico europeo delle Università di Udine e Trieste. Tra gli incarichi più significativi ricoperti nel tempo, va segnalato che dal maggio 2016 ha rivestito per un quadriennio l’incarico istituzionale di Consigliera di parità della Regione Friuli-Venezia Giulia e che, su designazione dell’Ateneo, è stata in passato componente del Consiglio giudiziario presso la Corte d’appello di Trieste. “Ho deciso – afferma - di correre per il Consiglio regionale, a sostegno della candidatura a Presidente della Regione di Massimo Moretuzzo, nelle liste del Patto per l’Autonomia, non solo per la grande stima che ho per Massimo e per il lavoro che ha svolto nel Consiglio uscente, ma anche perché mi ritrovo in tutte le idee di fondo che animano il programma del Patto, a me particolarmente congeniali.”. Questi tematiche sono: l’ambiente, il lavoro, i servizi, l’integrazione dei nuovi cittadini e cittadine, dare nuovi e ben chiari indirizzi riguardo alle politiche industriali ed all’innovazione tecnologica regionali. Il portare avanti un’idea di valorizzazione dell’autonomia che non vuole erigere steccati ed esasperare il conflitto e la contrapposizione sociale ma sceglie un approccio inclusivo e solidale, dove la buona amministrazione, radicata sul territorio e sempre aperta all’ascolto delle comunità, si propone obiettivi di benessere ambientale e sostenibilità sociale che mettono al centro le persone e la qualità della loro vita, con un’idea di sviluppo non predatoria, ma che mira a cogliere e magari anticipare le sfide che il futuro ci pone di fronte, evitando gli errori del passato. Roberta Nunin con la sua candidatura offre al Patto per l’Autonomia e a Massimo Moretuzzo un vasto ambito di competenze. Essendo una giuslavorista queste competenze riguardano l’ambito del mercato del lavoro, dell’occupazione (con particolare riguardo all’occupazione femminile), della qualità e della sicurezza del lavoro (in un’ottica di ripensamento e ridefinizione delle politiche regionali di incentivi, che valorizzi di più e meglio la “qualità sociale” delle imprese), dello sviluppo del welfare regionale, dell’integrazione sociale e lavorativa dei migranti. A questi temi si affiancano quelli delle politiche industriali e dell’impatto dell’innovazione tecnologica e digitale sul lavoro, che rientrano nel suo specifico ambito di interesse e di studio. Inoltre la sua competenza giuridica si estende anche al diritto eurounitario, consentendole di dare un contributo sui temi concernenti, da un lato, gli strumenti tecnico-giuridici per la valorizzazione dell’autonomia, e, dall’altro, la relazione con l’Unione europea ed il contesto regolativo sovranazionale.

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Riccardo Bini

La sanità a misura di cittadino, l’impegno per le giovani generazioni e un territorio da poter vivere, sono le tre tematiche di impegno politico per l’autonomista del Medio Friuli Riccardo Bini, candidato del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine

Riccardo Bini, cinquantaduenne insegnante di scuola superiore e libero professionista nel settore agrario, ha deciso di porre la propria candidatura alle elezioni del consiglio regionale a sostengo di Massimo Moretuzzo, correndo con il simbolo del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine.

Sposato e con due figlie, è originario di Palazzolo dello Stella e da oltre venti anni residente a Rivignano Teor. È quindi nell’ambito del territorio del Medio Friuli che si è concretizzato il suo impegno per una politica autonomista e di valorizzazione locale, che vuole promuovere lo sviluppo di queste zone della regione.

Per Bini, Massimo Moretuzzo, nel ruolo di consigliere regionale durante la legislatura che va a concludersi, ha portato all’attenzione della Giunta e del Consiglio regionale istanze reali di sviluppo dei territori e di miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti del Friuli -Venezia Giulia.

Tra le tematiche politiche di cui vuol farsi portatore Riccardo Bini vi è innanzitutto quella di una sanità a misura di cittadino. “Questo settore - afferma -  ha un rilevante impatto sulla qualità della vita quotidiana dei cittadini, oltre ad essere uno tra i più rilevanti capitoli di spesa del bilancio regionale”. Si rende quindi necessaria, per Bini, una sanità che eroghi prestazioni di qualità su scala territoriale con una forte riduzione delle liste di attesa. Contro l’esodo dei medici e degli operatori ospedalieri occorre prevedere forme premiali e un piano di assunzioni mirato.

Un altro tema politico rilevante per il candidato Riccardo Bini è quello dell’impegno verso le giovani generazioni, con le quali la sua professione di insegnante lo pone a stretto contatto. “Il territorio regionale deve tornare ad essere attrattivo per i giovani che devono trovare le condizioni per esprimere al meglio le loro capacità – sostiene Bini - potendo sviluppare competenze spendibili in tutti gli ambiti lavorativi, nelle nuove professioni e nei settori che caratterizzano il nostro tessuto produttivo. Altresì, bisogna che sia incentivato il rientro dei giovani che dopo un’esperienza all’estero, vogliono fare impresa e vivere stabilmente in regione”.

Tra le urgenze politiche di questo periodo storico non può mancare la grande sfida dell’energia e dell’ambiente, che vanno affrontate anche a livello del nostro territorio. “Per centrare gli obiettivi di risparmio energetico previsti – è convinto Bini - è necessario incentivare la creazione di comunità energetiche con coinvolgimento delle comunità locali”.

Infine, per Riccardo Bini, nell’ambito di un’azione politica che deve sfruttare più decisamente lo strumento della specialità regionale, la nostra regione deve valorizzare i territori e le comunità linguistiche che la compongono e deve innovare gli strumenti di riqualificazione e di rigenerazione di aree compromesse o degradate.

Regionali2023

Stefania Garlatti-Costa

Stefania Garlatti-Costa fa parte del direttivo del Patto per l’Autonomia a sostegno di Massimo Moretuzzo. Il suo impegno politico riguarda i temi ambientali, culturali e sociali. Tra questi la lotta per la tutela del Tagliamento e quella per la cultura friulana.

Combatte da vent’anni la battaglia per la tutela della naturalità del Tagliamento e da oltre venticinque opera nel mondo culturale della lingua friulana.

Nata a Udine nel 1963 e qui residente, Stefania Garlatti-Costa ha conseguito la maturità classica presso il liceo Stellini. Trasferitasi in Gran Bretagna, ha conseguito un diploma in traduzione presso l’Institute of Linguists e dal 1987 svolge l’attività di traduttrice e interprete in maniera autonoma. Rientrata in Friuli nel 1999, ha tenuto per numerosi anni lettorati di lingua italiana per stranieri presso l’Università del Friuli, dove si è specializzata nella traduzione e didattica della lingua friulana. Redattrice del Grant Dizionari Bilengâl Talian-Furlan del Consorzi Lenghe 2000, nel 2002 è socia fondatrice della cooperativa SerLing, offrendo servizi linguistici in lingua friulana ed inglese. Co-autrice con Roberta Melchior di Lenghe, un popolare corso di alfabetizzazione in lingua friulana per studenti adulti pubblicato dal Consorzio Universitario del Friuli, dal 2009 al 2015 è stata direttrice editoriale del Gjornâl Furlan de Sience/Friulian Journal of Science, rivista semestrale bilingue (lingue friulana e inglese) pubblicata dalla Forum Editrice Universitaria Udinese.

Agli impegni professionali Stefania Garlatti-Costa affianca l’impegno culturale, ambientale e politico: “Da vent’anni sono attiva nella battaglia contro grandi opere infrastrutturali inutili e per la tutela della naturalità del Tagliamento, in particolare in qualità di addetto stampa e successivamente presidente del comitato ARCA di Forgaria nel Friuli, paese di origine della mia famiglia.”.

“Dal 2018 – continua Stefania Garlatti-Costa – sono membro del direttivo del Patto per l’Autonomia, con delega ai temi ambientali, e gestisco il gruppo Facebook del Patto “Tagliamento Bene Comune”. Per il Patto, sono componente del Women’s Forum dell’Alleanza Libera Europea (ALE), che raccoglie i partiti regionalisti ed autonomisti europei. Sono animalista e volontaria nelle colonie feline del comune di Udine.”.

Nel suo orizzonte programmatico emergono innanzitutto i temi in linea con i propri impegni pregressi. Il tema ambientale: “Seguendo le mie passioni ed esperienza, vorrei proseguire all’interno del consiglio regionale le battaglie che ho portato avanti all’interno del Patto. In particolare, per l’inserimento del Tagliamento nella lista delle candidature a Patrimonio dell’Umanità UNESCO; per un approccio alla gestione delle piene del fiume che favorisca soluzioni diffuse e naturali a livello di bacino, come da raccomandazioni della Commissione Europea, ed eviti grandi opere idrauliche invasive e di incerta efficacia; e in generale per una gestione delle acque regionali partecipata e condivisa, che preservi la naturalità degli ecosistemi e sostenga la transizione dell’agricoltura verso colture in grado di rispondere ai cambiamenti climatici.”.

E il tema della cultura friulana: “Sosterrò l’applicazione di azioni legislative per sostenere l’uso della lingua friulana, un patrimonio culturale unico, trasmessoci attraverso secoli di storia, di cui la popolazione della regione ha la fortuna di essere erede. Dobbiamo utilizzare appieno le risorse messe a disposizione dalla legge perché questo patrimonio, tanto straordinario quanto le ricchezze naturali del Friuli di cui il Tagliamento è esempio, possa essere vitale e produttivo anche per i nostri nipoti.”.

Infine, in linea con le sue attività all’interno del Forum delle Donne dell’ALE: “Ritengo necessario rafforzare le azioni consiliari a favore della parità di genere, partendo dalla possibilità di una doppia preferenza di genere alle elezioni regionali. Nella legislatura che si è appena chiusa solo il 12,2% dei consiglieri regionali erano donne: una percentuale tra le più basse in Italia, circa un terzo della media europea e della percentuale di donne nel vicino consiglio regionale del Veneto. Un consiglio che rifletta meglio la composizione della società potrà comprenderne meglio le sensibilità e bisogni.

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