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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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Samuele Pantanali

Energia, entusiasmo, impegno nello studiare i problemi regionali sono i propositi del giovane candidato Samuele Pantanali, che nonostante la sua giovane età (23 anni), è già impegnato nel Patto per l’Autonomia, per il quale partecipa alle attività internazionali dell’European Free Alliance Youth / Alleanza Libera Europea Giovani e oggi si candida nella circoscrizione di Udine.

 Samuele Pantanali, nato nel 2000 a San Daniele del Friuli, si è diplomato in telecomunicazioni presso l’Istituto Malignani di Udine e, in seguito, si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Trieste. Nel frattempo ha svolto il servizio civile solidale nella sua comunità di Muzzana del Turgnano nel 2017 e nel 2018 è stato rappresentante degli studenti nella Consulta Provinciale di Udine. Nel 2017 ha sviluppato un software all’interno del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro "Malignani 360", realizzando una visita virtuale all'interno dell'ISIS "A. Malignani" di Udine. Nel 2018 ha svolto un periodo di stage presso Insiel S.p.A. durante il quale sono stati approfonditi diversi aspetti sul settore degli Open Data: elaborazione e caricamento dei dati, aspetti giuridici, contatto con il cliente e team working. Ha studiato in questo ambito la piattaforma Socrata e il programma Open Refine.

Come ulteriore impegno, Pantanali è attivo nel volontariato in diversi ambiti e in particolare nella Protezione civile di Muzzana del Turgnano e nel volontariato nella città di Trieste, dove abita per motivi di studio.

Il suo impegno è anche politico, facendo parte del gruppo giovani del Patto per l’Autonomia, per il quale partecipa alle attività internazionali di European Free Alliance Youth / Alleanza Libera Europea Giovani. impegnata a sensibilizzare i giovani sulla diversità dell’Europa e a promuovere il rispetto per la ricchezza culturale, linguistica ed etnica e che attualmente  è formata da 31 organizzazioni giovanili (collegate ai partiti membri dell’EFA) provenienti da 29 diverse regioni/nazioni di 14 Stati europei.

Riguardo alla sua candidatura, Samuele Pantanali afferma: “Sono il secondo candidato più giovane della lista e questa è la mia prima esperienza elettorale. Porto le mie energie e il mio entusiasmo, con l’impegno di studiare le peculiarità della nostra regione e contribuire al percorso che la porterà verso il futuro. La partecipazione nella mia comunità mi aiuta a comprendere quanto sia fondamentale valorizzare le energie del territorio. L’impegno nella Protezione civile mi aiuta a comprendere la fragilità dei territori e degli ecosistemi, e l’importanza della resilienza climatica”.

Le tematiche che ritiene importanti per il futuro sono: una politica in presenza e sul territorio, modalità necessaria dopo la pandemia; valorizzazione delle energie delle comunità locali; resilienza ai cambiamenti climatici.

Nell’appoggiare convintamente la candidatura di Massimo Moretuzzo a Presidente della Regione, confessa con soddisfazione: “È stata una candidatura inaspettata; è un onore essere candidato a fianco delle migliori energie che la nostra regione esprime. Sono entusiasta dello stile partecipativo di fare politica del Patto per l’Autonomia; sosterrò volentieri un programma che è stato elaborato con il coinvolgimento dei cittadini, nell’unico partito convintamente regionale del Friuli-Venezia Giulia”.

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Elisabetta Basso

Elisabetta Basso è stata tra le fondatrici del Patto per l’Autonomia. Si candida nella circoscrizione di Udine a sostegno di Massimo Moretuzzo per mettere a disposizione della Regione il proprio bagaglio di esperienze lavorative e di impegno sociale.

Elisabetta Basso ha 53 anni ed è un’avvocata. Vive con il figlio a Cividale del Friuli dove ha il suo studio professionale. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Paolo diacono di Cividale e si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova. Al suo impegno professionale affianca un impegno in ambito sociale e politico. Attualmente è Presidente della Pro Loco di Cividale del Friuli, che tramite i suoi volontari si prodiga per mettere in campo molte iniziative, con lo scopo di promuovere il territorio e di mantenere vive le tante tradizioni. Tra queste ultime, per fare un esempio, vi è quella del Truc. “Credo che per poter guardare al futuro bisogna avere ben salde le radici nella storia delle nostre comunità”. Come detto, il suo impegno per la propria comunità ha anche una dimensione politica. Infatti Elisabetta Basso è stata una delle persone che ha contribuito a fondare il Patto per l’Autonomia: “La nascita del movimento, fortemente voluto da un gruppo coeso di amministratori locali, è frutto di un percorso di formazione e ascolto delle necessità delle comunità, di valorizzazione dell’autonomia della nostra regione, perché nella nostra specialità sta la chiave dello sviluppo economico, della tutela del territorio, della sanità pubblica, della capacità di sviluppare azioni a favore delle fasce più deboli”. Ha deciso di candidarsi al consiglio regionale a sostegno di Massimo Moretuzzo, nella circoscrizione di Udine, per dare un contributo alla vita istituzionale della Regione Friuli-Venezia Giulia, portando le proprie esperienze lavorative, di volontariato, di impegno sociale acquisite nello svolgimento delle molteplici attività che da sempre svolge nella sua comunità.

“Voglio poter dar voce alle libere professioni, troppo spesso dimenticate, lasciate sole ad affrontare le sempre maggiori difficoltà e costi, che costringono molti professionisti a lasciare la professione alla ricerca di lavori maggiormente tutelati. Credo nella valorizzazione della professionalità legata e dimensionata al nostro territorio”.

Infine, ma non da ultimo, il tema del friulano: “La questione della lingua e la sua valorizzazione, sono temi che mi toccano da vicino. Per anni sono stata Presidente de “La Grame", un’associazione culturale che è riuscita a dare alle stampe pubblicazioni molto apprezzate, sui temi più vari dalle favole, alle tradizioni popolari e ai castellieri. Lavorare con molti protagonisti del mondo culturale friulano mi ha consentito di comprendere quanto sia importante il plurilinguismo e come questo possa diventare anche strumento per attrarre turismo, come si fa in molte altre regioni europee”.

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Elena Tammaro

Elena Tammaro è impegnata nel mondo culturale da più di vent’anni e da dieci è contitolare di un’impresa che organizza eventi, si occupa di comunicazione, di progettazione culturale e formazione aziendale. Ha deciso di candidarsi con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine a sostegno di Massimo Moretuzzo.

Elena Tammaro è nata a Udine nel 1978 ed è un’imprenditrice culturale. Negli ultimi 20 anni ha vissuto la trasformazione del settore e la professionalizzazione di ruoli e organizzazioni culturali. Nel 2013 ha fondato una sua impresa creativa che è stata inserita nell’incubatore scientifico e tecnologico Friuli-Innovazione. Oggi è contitolare di una società di consulenza tutta al femminile attiva nella comunicazione, social media, organizzazione di eventi, progettazione culturale e formazione aziendale. Ha quindi maturato una familiarità con il panorama e con le dinamiche della cultura regionale che le hanno permesso di collaborare con organizzazioni no profit e istituzioni, tra cui la Fondazione “Teatro Nuovo Giovanni da Udine” di cui è stata membro del CDA dal 2015 al 2018. È inoltre appassionata di arte contemporanea.

“Ho deciso di impegnarmi in queste elezioni – afferma Tammaro - per attivare strumenti che favoriscano il comparto cultura regionale in un ecosistema transfrontaliero e internazionale, sostenendo la crescita professionale degli artisti del territorio. La mia pratica politica è legata all’impegno civico nell’attivazione di buone pratiche e modelli sostenibili. Per portare innovazione all’interno di ecosistemi complessi”.

“Le professioni culturali – aggiunge - sono una risorsa strategica per il futuro del nostro territorio. L'innovazione non è solo data dal progresso tecnologico, ma anche dalla continua diffusione e dalla pratica costante di una mentalità aperta. Per questo è essenziale investire sulla creatività e stimolarne la crescita”.

Elena Tammaro ha deciso di candidarsi a fianco di Moretuzzo perché ritiene sia necessario un cambiamento nell’impostazione politica regionale. Condivide con lui la visione a lungo termine che permette una progettazione strutturale dove l’innovazione è sistemica e non occasionale, permettendo una crescita armonica. Sostenibilità ambientale, attenzione al lavoro, innovazione strutturale nel rispetto del territorio sono i temi che sente più vicini. “Con la politica di Moretuzzo, responsabile e consapevole, tracciamo un percorso di cambiamento che tutela il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

Le idee che vuole portare nel dibattito politico riguardanti la cultura e le ICC (imprese culturali e creative) sono diverse. “Le istituzioni regionali sono ancora poco consapevoli delle enormi potenzialità del comparto cultura. Fra le priorità credo sia fondamentale l’attivazione del cluster regionale e l’istituzione di una governance partecipativa che renda gli operatori culturali parti attive”.

Altro tema sono i musei, che devono essere aperti al pubblico, accessibili e inclusivi: l’istituzione museale assume oggi un ruolo attivo e partecipato nella comunità in cui si colloca e l’Unione Europea ha predisposto strumenti di finanziamento per supportare questa trasformazione, ma è fondamentale non arrivare in ritardo a questo importante appuntamento con il futuro.

La cultura deve poi essere il motore del turismo: “La tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso un linguaggio contemporaneo, può diventare una risorsa strategica per attrarre un turismo responsabile e sostenibile”.

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Stefano Santi

Stefano Santi è un agronomo che da trent’anni si occupa di tematiche ambientali e che ha anche esperienza politica come consigliere comunale. Si è candidato con il Patto per l’Autonomia, nella circoscrizione di Tolmezzo, perchè crede in una politica che guarda al futuro.

Stefano Santi è nato a San Daniele del Friuli nel 1960 e vive a Buja. Si è laureato in Scienze Agrarie all'Università degli Studi di Udine e ha sviluppato la propria carriera come agronomo, svolgendo anche la libera professione. Dal 1985 si interessa attivamente di problematiche ambientali, in particolare legate alle tematiche della sostenibilità in zona montana e del rapporto fra agricoltura e ambiente (agricoltura biologica, produzione sostenibile, sistemazioni territoriali dolci), anche partecipando in qualità di relatore a conferenze o dibattiti e curando, nel contempo, la redazione di articoli apparsi su diverse riviste specializzate. Dal 1991 al 1997 è stato membro del Comitato Regionale per l’Agricoltura Biologica, istituito ai sensi della legislazione regionale.

Attualmente è direttore del Gruppo di Azione Locale (GAL) Euroleader, con sede a Tolmezzo, una società consortile che ha come obiettivo lo sviluppo e il potenziamento delle attività economiche, culturali e sociali in genere, con particolare riferimento a quelle agricole, artigianali, turistiche, agrituristiche e dei servizi, prioritariamente nel territorio della Carnia. Inoltre è membro del direttivo di Europarc, la federazione europea dei Parchi, nonché componente del Comitato Tecnico Scientifico regionale sulle aree protette. È stato per 20 anni direttore del Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie, oltre che insegnante nelle scuole superiori di secondo grado ed enti di formazione. Ha lavorato per una ONG che si occupa di cooperazione internazionale.

Ha ricoperto per 14 anni le carica di consigliere comunale a Buja, suo comune di residenza.

“Ho deciso di candidarmi con il Patto per l’Autonomia perché lo ritengo l’unica forza politica in possesso di una visione che guarda al futuro della nostra terra, declinando a livello locale le questioni globali del tempo che ci troviamo a vivere – sostiene - Solo grazie a tale visione, tradotta in programmi e progetti, sarà possibile dare concrete e durature risposte alle questioni che interessano la nostra regione. Un territorio straordinario per la ricchezza della sua diversità naturalistica, paesaggistica e culturale e della creativa e tenace operosità dei suoi abitanti. Tutto questo può tradursi in eccezionali opportunità se vi sarà un’interpretazione innovativa e intelligente dell’autonomia regionale, che riconosca come il Friuli-Venezia Giulia sia al centro dell’Europa e non ai margini dell’Italia”.

La candidatura di Stefano Santi è stata anche una scelta a sostegno di Massimo Moretuzzo come Presidente della Regione, al quale vuole offrire le proprie competenze nei campi dell’ambiente, della cultura, delle relazioni internazionali e dello sviluppo locale fondato sul coinvolgimento delle comunità locali. Il suo contributo progettuale può giovarsi anche di una vasta conoscenza del funzionamento della struttura regionale.

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Lorenzo Croattini

Lorenzo Croattini vanta un lungo impegno politico che da sempre ha come tema principale le politiche ambientali. Un tema che condivide con Massimo Moretuzzo e con il progetto politico del Patto per l’Autonomia, con cui si è candidato.

Nato a Udine nel 1957 e qui residente, Lorenzo Croattini si è laureato nel 1980 in Pedagogia con una tesi di Filosofia Morale, conseguendo il punteggio di 110 e lode. Ha quindi svolto il servizio civile con la Comunità Piergiorgio di Udine ed in particolare presso la Comunità Rinascita di Tolmezzo. Nel 1982, dopo una parentesi, ha iniziato ad insegnare nella scuola pubblica secondaria di secondo grado sino al 2019. Presidente della Bottega del Mondo soc. coop. del commercio equo e solidale dal 1995 al 2023, è attivo nel volontariato sportivo presso il direttivo del Gruppo Marciatori Udinesi – UOEI e nell’associazione Abicitudine, che promuove l’uso e la diffusione della bicicletta e della ciclabilità. Sposato, ha due figlie.

Contemporaneamente alla propria carriera scolastica e al volontariato, cresce anche l’impegno politico, volto principalmente a supportare campagne di tipo ambientale. Fa parte dei Verdi Colomba, federati ai Verdi nazionali, in linea con l’esperienza del Südtirol  di Alex Langhe Dopo essere stato eletto in un consiglio circoscrizionale di Udine nel 1991, nel 1995 viene eletto come consigliere comunale.

Nel 1998 si candida in comune a Udine con i Verdi Colomba, che appoggiano Sergio Cecotti. Risultato eletto, viene nominato assessore al Comune di Udine con deleghe all’ambiente e verde pubblico. Lo stesso incarico è stato ricoperto nella seconda giunta Cecotti e nella prima giunta Honsell.

Durante questi quindici anni di assessorato ha ottenuto importanti risultati sulla complessiva percezione dell’importanza della qualità ambientale in ambito urbano.  Ha raggiunto importanti traguardi nel rafforzare i controlli ambientali (inquinamento aria, Radon, Elettromagnetismo) e aumentando la dotazione verde del comune, con l’istituzione di numerose aree verdi e soprattutto l’inizio della realizzazione del Parco del Torre e l’ampliamento del Parco del Cormôr. Altro obiettivo raggiunto è la raccolta differenziata dei rifiuti che è stata portata dall’8% al 65% con largo anticipo sui termini di legge.

Alla domanda del perché abbia scelto di sostenere Massimo Moretuzzo nella corsa alla presidenza della Regione candidandosi con la lista del Patto nella circoscrizione di Udine, ha risposto: “I temi della sostenibilità e di una risposta seria ai cambiamenti climatici e sociali proposti dal Patto per l’Autonomia mi trovano assolutamente in linea. La politica ha bisogno di guardare al medio e lungo periodo e non solo alle pressioni di gruppi di interesse contingenti.”.

E riguardo al come costruire il futuro Lorenzo Croattini ha anche dei propositi ben precisi, concretizzabili, che da tempo sogna di poter attuare per il beneficio di tutti. Tra questi: un trasporto pubblico locale (gomma e ferro, urbano ed extraurbano) che sia di qualità ed effettivamente concorrenziale al mezzo privato. Non abbonamenti gratuiti (è diseducativo dire che è gratis) ma alla portata di tutti ed invogliante con linee e tempi che permettano di muoversi sul territorio regionale per turismo e per lavoro; una rete ciclabile regionale per turismo, ma anche per lavoro, con sicuri collegamenti intercomunali; una pianificazione regionale sostenibile e lungimirante che sappia bloccare il consumo di suolo e sostenere le fonti rinnovabili energia.

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